Entra nel vivo, all’ Anfiteatro romano di Sutri, la ventiduesima edizione di Teatri di Pietra, la prestigiosa rassegna multiculturale, diretta dal maestro Aurelio Gatti, unisce teatro, musica e danza in un cartellone pensato per raccontare il presente in luoghi ricchi di storia – noti e meno noti – attraverso opere classiche e contemporanee in una felice koinè espressiva in cui si incontrano canto vocale, balletto e danza indiana, commedia, musica e teatro danza con la straordinarietà del luogo e del paesaggio.
Teatri di Pietra
Odisseo superstar, Ismene e Fedra
La penultima settimana di programmazione si apre, giovedì 25 luglio, con Ismene / Antigone di Colm Tóibín, traduzione Carlo Emilio Lerici. Una produzione Teatro Belli, che prosegue così il percorso di ricerca iniziato con lo spettacolo Viva la Vida! a cui ha fatto seguito Didone. Una sorta di spettacolo/concerto dove musica e testo si intrecciano per andare a comporre una drammaturgia sonora di grande suggestione.
La musica, rielaborata per chitarra elettrica da Matteo Bottini, mescola liberamente brani di musica popolare, rock, colonne sonore, e costituisce un potente sostegno su cui dialogano le due interpreti.
Venerdì 26 luglio, in scena Odisseo Superstar.
Dopo il successo di “2021: Odissea nello spiazzo”, il Collettivo V.A.N. ricomincia la sua indagine sul mito di Omero seguendo la vita di Ulisse. L’eroe omerico diventerà il punto di vista privilegiato per raccontare, in modo ironico, scanzonato e poetico diverse storie della mitologia che lo vedono protagonista. La storia di Ulisse, fino a diventare Odisseo, dopo il suo grande viaggio, verrà raccontata da dei Musi. Ogni suo gesto lo porterà ineluttabilmente a diventare chi è, in un meccanismo comico incalzante accompagnato dai personaggi più bizzarri della mitologia.
A chiudere la programmazione settimanale, sabato 27 luglio, Fedra di Ghiannis Ritsos.
Scritto in esilio e terminato nel 1975, poco dopo la fine del regime dei Colonnelli, Fedra, appartenente alla raccolta denominata Quarta dimensione, è forse è uno dei testi più riusciti del grande poeta greco Ghiannis Ritsos; il più palpitante, a un tempo carnale e mistico, che sarà interpretato da una straordinaria Laura Lattuada. Un minuzioso lavoro di sonorizzazione della scena, di tessitura di suoni reali della natura e di rumori come provenienti dalla psiche di Fedra, farà emergere quella quarta dimensione, quell’invisibile che abita i testi di Ritsos, dando vita a uno spettacolo polivocale, onirico e fortemente suggestivo.