L’esposizione, inaugurata sabato 11 novembre nel Museo Civico U. Mastroianni di Marino, a grande richiesta, resterà aperta, con ingresso gratuito, una settimana in più rispetto alla prevista data di chiusura.
Mostra ‘Devozione e d’emozione’
Maestro Ferdinando Colloca
Alla luce di questo, in pieno accordo con il direttore del Museo Alessandro Bedetti, si è deciso di prorogare l’apertura della mostra fino a domenica 3 dicembre, per permettere a tutti coloro che fino ad oggi non lo hanno fatto, di poter immergersi nell’arte di Ferdinando Colloca. Prevista per la giornata di chiusura, alle ore 17.00, un ‘closed’ con la presenza di artisti, autorità ed eventi a sorpresa.
Si ricorda che la mostra sarà l’occasione per raccogliere fondi per l’Associazione Liberi Tutti Onlus che sostiene la ricerca sulle malattie renali grazie alle donazioni dei visitatori.
La Mostra Devozione D’emozione
30 anni di ricerca è il racconto figurato e complesso di un personaggio eclettico e multimediale qual è essere il Colloca…artista visual, maestro di body art, performer, dj, creativo a 360° gradi usa ogni linguaggio artistico per raccontare e raccontarsi.
Il percorso espositivo parte con delle opere del periodo della prima mostra personale “FOLLE” I segni del tempo realizzata nel 1991 nella galleria d’arte “Orsa Maggiore” del padre Tonino Colloca, nello stesso periodo affina la ricerca sulla pittura del corpo e rende tributo artistico a KEITH HARING, che in quegli anni è una vera star in America, la rivista D & D Disegnare e Dipingere nel numero di luglio del 1992 dedica la copertina ad un’opera di questa serie che sarà in mostra a Marino così come esposta sarà anche l’opera vincitrice della targa d’argento del Premio Arte Mondadori dello stesso anno.
Un Mondo Nuovo
Tra le varie opere esposte in mostra a “DEVOZIONE D’EMOZIONE” anche quelle del fotolibro/documento “UN MONDO NUOVO” tema del fenomeno migratorio visto e analizzato dagli occhi del Maestro.
Le Parole del Maestro Ferdinando Colloca
“UN MONDO NUOVO” realizzata a Lampedusa è stato sicuramente uno dei progetti d’arte più intensi che io abbia mai realizzato…cercare di fissare il dramma delle migrazioni “forzate” non raccontando visivamente corpi inermi galleggiare sull’acqua ma andando a scavare nell’intimo più profondo di ognuno di noi…delle nostre coscienze…non solidarietà “pelosa o di facciata” ma l’uomo che apre le proprie braccia ad un altro uomo…non esiste razzismo più grande di quello ideologico, anche noi italiani abbiamo vissuto questo dramma a cominciare dai primi anni del ‘900 e abbiamo subito comunque “striscianti” forme di razzismo… Il mio occhio d’artista ha cercato attraverso queste immagini, volutamente in bianco e nero, di fermare degli attimi e consegnarli alla storia…una storia che vorremmo TUTTI domani scritta e fotografata con i colori più belli !!! …chiudo la mostra e il libro con questa frase : “NESSUN UOMO DEVE SENTIRSI CLANDESTINO SU QUESTA TERRA- NESSUN UOMO PUO’ TAGLIARE LE RADICI DI UN ALBERO ALTRUI“